1897-1967
Nel 1932 Adalberto Libera e Mario De Renzi vengono incaricati di realizzare la facciata e l'ingresso per la "Mostra della rivoluzione fascista" organizzata in occasione del decennale della marcia su Roma al Palazzo delle Esposizioni. La soluzione proposta diverrà uno tra gli esempi più efficaci della politica delle immagini del fascismo: un sistema di pannelli richiude l'intero fronte umbertino del palazzo e il corpo d'ingresso, trasformato in un arco trionfale (opera "modernissima", secondo i dettami di Mussolini), un grande cubo rosso "pompeiano" (che esprime "con la sua purezza geometrica la sintesi della concezione totalitaria e integrale del regime"), sul quale si stagliano quattro aerodinamici fasci littori in metallo (con evidenti richiami alle armi e alle macchine da guerra) tagliati da una lunga pensilina sulla quale spicca a lettere cubitali il titolo dell'esposizione.
La mostra del decennale, inaugurata il 28 ottobre 1932, rimase aperta per due anni registrando la presenza di circa 4 milioni di visitatori.
A questo incarico di successo, il primo che Libera e De Renzi svolgeranno insieme in un rapporto professionale destinato a protrarsi sino allo scoppio della seconda guerra mondiale, fecero seguito altri due allestimenti, per il padiglione italiano all'Esposizione mondiale di Chicago (1933) e per quello all'Esposizione internazionale di Bruxelles (1935), nei quali il grande fascio littorio diviene cifra stilistica, simbolo, moderno, solido e potente, del governo fascista. Ma se nel padiglione per l'esposizione di Bruxelles la replica della facciata della "Mostra della rivoluzione" (coniugata con il motivo a finestrelle quadrate ricorrenti della facciata secondaria del palazzo postale di via Marmorata) è pressoché fedele, nel caso di Chicago il fascio diviene simbolo del "Century of Progress" (come recitava lo slogan dell'esposizione) dissolvendo la sua immagine in quella di un aereo, chiara allusione alla eroica impresa della trasvolata atlantica del decennale della Regia Aeronautica compiuta il 15 luglio 1933 da 24 idrovolanti capitanati da Italo Balbo.