1897-1967
Il 15 luglio 1938 il "Giornale d'Italia" riporta l'articolo Il fascismo e i problemi della Razza, anticipazione di quello che diverrà il Manifesto degli scienziati razzisti apparso sulle pagine del primo numero della rivista "La Difesa della razza" il successivo 5 agosto; il 18 settembre Mussolini, in visita a Trieste, legge per la prima volta il testo delle leggi razziali, approvate poi dal Consiglio dei ministri l'11 novembre seguente. Sono termini del razzismo fascista l'antisemitismo, la medicina politica, l'eugenetica, da sostanziare non solo con l'appoggio della scienza ma anche con il supporto dell'arte. Un'arte antimoderna, si intende, che in quello scorcio di decennio, come la politica dell'impero fascista, deve essere autarchica e tradizionalista, secondo la migliore produzione italica, dall'antica Roma al Rinascimento al Barocco. Nel 1939 si inizia così a lavorare per una grande Mostra della Razza che dovrà inaugurarsi a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, nel 1940.
A questa iniziativa si ascrive certamente il progetto per due sale interne (una destinata all'esposizione di arte dei secoli XV e XVI, l'altra dei secoli XVII e XVIII), nel cui Fondo De Renzi dell'Accademia Nazionale di San Luca sono conservate quattro fotoriproduzioni di disegni, datate e allestite su tre cartoni dallo stesso architetto. E a questa iniziativa deve anche ascriversi il progetto elaborato da Adalberto Libera per la definizione della facciata della Prima Mostra della Razza e di una sala interna circolare, progetto comunemente fatto risalire al 1942 quale ultimo, significativo, al di là della scabrosità del tema, lavoro approntato dall'architetto trentino prima dell'inasprirsi degli eventi bellici. Una fotografia recentemente reperita sul mercato antiquario nella quale si vede, alla data del 17 giugno 1940, il cantiere del fronte Palazzo delle Esposizioni su via Nazionale conformato secondo il progetto di Libera, ha potuto sciogliere ogni dubbio sulla partecipazione di entrambi i progettisti anche a questa iniziativa.
Pochi giorni dopo lo scatto della Foto agenzia giornalistica "Vedo", per il precipitare delle situazioni legate all'ingresso in guerra dell'Italia, anche questo cantiere verrà bloccato e la Mostra della Razza non avrà mai luogo.